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Disturbi di personalità

  • Disturbo di personalità borderline
  • Disturbo narcisistico di personalità
  • disturbo dipendente di personalità

DISTURBI D’ANSIA

Attacchi di panico


Il disturbo da attacchi di panico è caratterizzato dalla preoccupazione eccessiva che situazioni e o sensazioni possano evolvere in problematiche spesso considerate dalla persona gravi, come impazzire perdere il controllo e o avere un infarto. La persona affetta da tale disturbo, è portata sempre di più  a evitare le situazioni nelle quali potrebbe sopraggiungere l’attacco di panico, aumentando così il disturbo in modo inconsapevole. E’ un disturbo che causa forti limitazioni nella vita quotidiana, a causa degli evitamenti frequenti. 

I sintomi fisici maggiormente evidenziati sono :

  • Sensazione di asfissia
  • Dolore al petto
  • Nausea
  • Palpitazioni
  • Sudorazione
  • Tremori
  • Sensazione di instabilità e sbandamento
  • Dispnea
  • Sensazione di perdere il controllo, impazzire o morire
  • Parestesie (ad esempio, avvertire formicolii), brividi o vampate di calore. 
  • Derealizzazione( quando la realtà esterna ci appare strana)
  • Depersonalizzazione ( ovvero la sensazione di essere staccati dal proprio corpo)

AGORAFOBIA

La persona teme di allontanarsi da luoghi e persone conosciute. Sente spesso il bisogno di allontanarsi da luoghi in cui crede di non potersi allontanare in caso di bisogno, evitando luoghi non familiari, aumenta così la difficoltà in diverse aree della sua vita, come il poter uscire e il poter viaggiare.

L’agorafobia comunemente  è caratterizzata da sintomi quali:

  • Le situazioni temute vengono evitate o affrontate con molta difficoltà oppure tramite il supporto di un accompagnatore.
  • Ansia legata al trovarsi in luoghi in cui sarebbe difficile allontanarsi, fuggire oppure chiedere e ricevere soccorso, nel caso in cui si verificasse un attacco di panico o una crisi d’ansia.
  • L’ansia e l’evitamento limitano il funzionamento socio-lavorativo della persona e non derivano da altri tipi di paura o fobie

FOBIE SPECIFICHE

Le fobie specifiche possono essere fobie legate al ( sangue, ragni,volare,vomito) questo tipo di disturbo è di tipo situazionale, ovvero la persona prova disagio quando si presenta lo stimolo temuto.

FOBIA SOCIALE

La fobia sociale è un disturbo caratterizzato da ansia significativa indotta dall’esposizione a determinate situazioni, in particolare nelle situazioni di esposizione in pubblico, nel quale la persona è esposto maggiormente al giudizio degli altri. Per questo spesso la persona sperimenta paura è vergogna. Questo tipo di disturbo se non curato può essere particolarmente invalidante.

I sintomi maggiormente evidenziati sono :

  • Aumento del battito cardiaco
  • rossore del volto
  • Difficolta a degluttire
  • tremori
  • malessere gastrointestinale
  • secchezza delle fauci

IPOCONDRIA

Con il termine Ipocondria si intende la presenza di forti preoccupazioni per il proprio stato di salute, in assenza di un reale pericolo. Il paziente interpreta in modo erroneo i segnali che arrivano dal proprio corpo, Con il termine Ipocondria si intende la presenza di forti preoccupazioni per il proprio stato di salute, in assenza di un reale pericolo. Nell’ipocondria la preoccupazione può riguardare le funzioni corporee (per es. il battito cardiaco, la respirazione); alterazioni fisiche di lieve entità (per es. piccole ferite o una saltuaria allergia); oppure sensazioni fisiche indistinte o confuse (per es. “cuore affaticato”, “vene doloranti”).

La persona interpreta i segnali che arrivano dal suo corpo come indicatori della presenza di qualche malattia grave e utilizza dei comportamenti protettivi per assicurarsi che la malattia non ci sia. I pazienti effettuano numerosi controlli del proprio corpo, dei sintomi (spesso utilizzando Internet), si recano eccessivamente dal medico ed effettuano esami clinici con una frequenza eccessiva, spesso senza alcun motivo medico che possa giustificare il numero elevato di analisi.

Esiste anche un gruppo di pazienti che, al contrario, evita i medici e i controlli per evitare la possibilità di ricevere una diagnosi avversa.  

I soggetti con l’ipocondria possono allarmarsi se leggono o sentono parlare di una malattia, se vengono a sapere che qualcuno si è ammalato, ed a causa di osservazioni, sensazioni o eventi che riguardano il loro corpo.

Le persone che soffrono di Ipocondria, sviluppano un’idea di sé di persone fragili, vulnerabili, deboli e facili alle malattie. Proprio questa idea gioca un ruolo cruciale nel mantenimento del disturbo. 

Spesso i pazienti sono anche consapevoli del fatto che le preoccupazioni sono esagerate, ma il bisogno di essere certi di non essere deboli e di non avere malattie diventa più forte. 

DISTURBO OSSESSIVO COMPULSIVO

Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo è un disturbo caratterizzato dalla presenza di ossessioni e compulsioni.
Le ossessioni consistono in idee, pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e/o persistenti che insorgono improvvisamente nella mente del soggetto e che vengono percepiti come intrusivi, fastidiosi e privi di senso.

Le compulsioni sono definite atti mentali (es. contare, pregare, ripetere parole) o comportamentali (es. controllare, pulire, ordinare) ripetitivi, messi in atto in risposta ad un’ossessione secondo regole precise, allo scopo di neutralizzare e/o prevenire un disagio o una situazione temuta. 

Le caratteristiche centrali del disturbo ossessivo compulsivo sono:

  • la ripetitività, la frequenza e la persistenza della attività ossessiva (i pensieri intrusivi si ripresentano alla mente con frequenza e permangono in modo duraturo e continuo).
  • la sensazione che tale attività sia imposta e compulsiva.
  • Se non curato tale disturbo tende a cronicizzarsi e a diventare particolarmente invalidante in varie aree di vita della persona.

Si possono evidenziare 4 tipi di sotto disturbi:

  • Ossessioni e checking: si tratta di ossessioni e compulsioni che implicano timori ricorrenti di aver dimenticato qualcosa di aver fatto un errore e o di aver danneggiato qualcosa o qualcuno inavolontariamente
  • Pulizia e lavaggi: Ossessioni e compulsioni connesse al rischio di contagio e contaminazione
  • Accumulo: la persona tenere ad accumulare e a tenere oggetti in maniera oggettivamente sproposzionata
  • Simmetria e ordine: si tratta di sintomi correlati a un’intolleranza che gli oggetti siano posti in modo Assimetrico e solitamente non ordinato


DISTURBI IN ETÀ EVOLUTIVA

DISTURBI D’ANSIA IN ETÀ EVOLUTIVA

  • – ANSIA SOCIALE: Nel bambino solitamente l’ ansia sociale è caratterizzato da è eccessiva timidezza nei confronti di figure poco familiari, la timidezza talvolta è talmente intensa da rendere difficili i normali rapporti con le persone. Il bambino o il ragazzo quindi è portato a evitare qualsiasi contatto con persone con le quali non hanno confidenza e o conoscenza. Diversamente invece da chi conoscono bene . Il ragazzo e o il bambino risulta timoroso, appartato e spesso isolato.
  • – ANSIA DA SEPARAZIONE: il bambino o il ragazzo manifesta ansia eccessiva quando si deve separare da qualcuno della famiglia a cui è profondamente legato. L’ansia solitamente è eccessiva per l’età. Solitamente vengono evitate tutte quelle situazioni in cui può verificarsi una separazione dai genitori, inclusa la scuola. 

– ANSIA GENERALIZZATA: la caratteristica principale del disturbo è eccessiva ansia e preoccupazione Spesso i bambini e adolescenti che soffrono di ansia generalizzata hanno concomitanti manifestazioni somatiche e un’esagerata attenzione verso certe  caratteristiche personali. le preoccupazioni possono riguardare sia eventi futuri, come ad esempio una verifica a scuola, sia eventi passati, come ad esempio, una gara sportiva, un’interrogazione, dove viene messa in discussione l’adeguatezza del comportamento assunto. Spesso presentano anche tendenze perfezionistiche es. (impiegano molto tempo a portare a termine un compito o evitano certi impegni per paura di sbagliare e sono spesso portati a chiedere rassicurazioni castanti.)

DISTURBO DEPRESSIVO IN ETÀ EVOLUTIVA.

La depressione in età evolutiva si caratterizza per la presenza dei seguenti sintomi: 

– umore depresso o tristezza eccessiva

– irritabilità

– perdita di interesse nelle attività

– alterazioni del sonno (sonno eccessivo, riduzione delle ore di sonno, peggioramento della qualità del sonno)

– ritardo psicomotorio o lentezza nel movimento fisico o, in qualche caso, agitazione fisica

– affaticabilità o mancanza di energia

– percezione d’inadeguatezza, di mancanza di valore personale o senso di colpa

– difficoltà di pensiero, di concentrazione o nel prendere decisioni

– lamentele somatiche (mal di pancia, mal di testa, ecc…)

– preoccupazioni relative alla morte 

– aumento o diminuzione del peso corporeo o difficoltà a raggiungere il peso ottimale in base all’età e all’altezza.

Sindrome da stress post traumatico

CHE COS’È L’EMDR

L’EMDR (dall’inglese Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio terapeutico utilizzato per il trattamento del trauma e di problematiche legate allo stress, soprattutto allo stress traumatico.

L’EMDR si focalizza sul ricordo dell’esperienza traumatica ed è una metodologia completa che utilizza i movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra per trattare disturbi legati direttamente a esperienze traumatiche o particolarmente stressanti dal punto di vista emotivo.

Dopo una o più sedute di EMDR, i ricordi disturbanti legati all’evento traumatico hanno una desensibilizzazione, perdono la loro carica emotiva negativa. Il cambiamento è molto rapido, indipendentemente dagli anni che sono passati dall’evento. L’immagine cambia nei contenuti e nel modo in cui si presenta, i pensieri intrusivi in genere si attutiscono o spariscono, diventando più adattivi dal punto di vista terapeutico e le emozioni e sensazioni fisiche si riducono di intensità. L’elaborazione dell’esperienza traumatica che avviene con l’EMDR permette al paziente, attraverso la desensibilizzazione e la ristrutturazione cognitiva che avviene, di cambiare prospettiva, cambiando le valutazioni cognitive su di sé, incorporando emozioni adeguate alla situazione oltre ad eliminare le reazioni fisiche. Questo permette, in ultima istanza, di adottare comportamenti più adattivi.. Un altro cambiamento significativo è dato dal fatto che il paziente discrimina meglio i pericoli reali da quelli immaginari condizionati dall’ansia.

Si sente che veramente il ricordo dell’ esperienza traumatica fa parte del passato e quindi viene vissuta in modo distaccato. I pazienti in genere riferiscono che, ripensando all’evento, lo vedono come un “ricordo lontano”, non più disturbante o pregnante dal punto di vista emotivo.

Dopo l’EMDR il paziente ricorda l’evento ma il contenuto è totalmente integrato in una prospettiva più adattiva. L’esperienza è usata in modo costruttivo dall’individuo ed è integrata in uno schema cognitivo ed emotivo positivo. Cioè il paziente realizza le connessioni di associazioni appropriate, quello che è utile è appreso ed immagazzinato con l’emozione corrispondente ed è disponibile per l’uso futuro.